Giambattista Tiepolo a Venezia
250 anni dalla sua scomparsa
Lo scorso 27 marzo si è celebrato un’importante anniversario per Venezia e per l’Arte tutta: il 250° anniversario della morte di Giambattista Tiepolo, uno dei più importanti pittori italiani del ‘700 che con la propria arte riportò in alto la tradizione pittorica veneziana.
Il Tiepolo, nato a Venezia nel 1696 e morto a Madrid nel 1770, ebbe presto successo e fama non solo in patria ma in buona parte d’Europa dove realizzò capolavori di ogni genere: tele immense, affreschi, disegni ed incisioni realizzati in un itinerario artistico che va da Milano a Stoccolma, da Madrid a Dresda.
Nel Palazzo Reale di Carlo III a Madrid dipinse l’enorme Sala del Trono con la sontuosa “Apoteosi della Monarchia Spagnola”, mentre in Germania, precisamente in Baviera, affrescò la residenza del principe vescovo Carlo Filippo di Franconia a Würzburg con le “Storie di Federico Barbarossa” nella Sala dell’Imperatore nonché l’impressionante ed immenso soffitto dello Scalone d’Onore (570 metri quadrati), capolavori che mozzano il fiato.
Colori brillanti, ironia, umorismo, illusioni luminose, una forte inventiva sono i tratti distintivi di questo mago del pennello che da abilissimo scenografo testimonia il cambiamento di valori della società del suo tempo. Inventò una tecnica tutta sua, fatta di pennellate rapide e sciolte che danno vita a forme dinamiche, ad incredibili spazi immaginari che sfondano ed espandono le pareti e le volte che le ospitano.
I capolavori del Tiepolo furono spesso delle vere e proprie imprese, che abbracciano diversi stili, forme e tecniche (dipinti con soggetti storici, religiosi e mitologici, fino alle caricature).
Nel veneziano Palazzo Labia, proprio a due passi dall’Hotel Carlton on the Grand Canal e oggi sede della RAI, Giambattista Tiepolo venne chiamato ad affrescare il soffitto del monumentale Salone da Ballo, dove realizzò il bellissimo ciclo dedicato alle “Storie di Antonio e Cleopatra” con personaggi storici in abiti contemporanei e una straordinaria tecnica di “trompe l’oeil” che letteralmente sfonda il soffitto e connette lo sguardo dell’osservatore direttamente al cielo.
Anche la Chiesa di Santa Maria di Nazareth, detta degli Scalzi, adiacente la stazione ferroviaria di Venezia e a soli 100 metri dall’Hotel Carlton on the Grand Canal, fu interamente affrescata da Giambattista Tiepolo. Purtroppo però nel 1915, subito dopo l’entrata in guerra dell’Italia, la Chiesa venne bombardata dagli aerei nemici e ciò che rimase delle opere del Tiepolo è oggi esposto alle Gallerie dell’Accademia.
Lo stile del Maestro Veneziano è grandioso, monumentale e celebrativo e al contempo pervaso di una fine ironia.
Molte sono le iniziative commemorative, le mostre ed esposizioni realizzate per questa ricorrenza che, dato il momento particolarmente difficile dovuto al Covid-19, saranno prolungate anche nel 2021.
Un’occasione da non mancare!